Fumi giallastri Raffineria di Milazzo. L'ISPRA risponde all'Avvocato Giardina.

 
 
raffineria milazzo
 
 
In data 1° settembre l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la ricerca ambientale), Autorità di controllo del Ministero della transizione ecologica (ex Ministero dell’ambiente e del territorio e del mare), ha risposto alle richieste di informazioni ambientali che l'Avvocato Antonio Giardina, coordinatore di un pool di legali che da anni si dedica ai contenziosi ambientali, nell'interesse di associazioni ambientaliste e cittadini della Valle del Mela, aveva richiesto in merito all’evento di emissioni fumose rilasciate dagli impianti della Raffineria di Milazzo (in seguito “RAM”) il 7 agosto u.s.
L’ISPRA ha dato conto che la RAM abbia comunicato il malfunzionamento degli impianti appartenenti al ciclo benzine il 6 agosto, poi riavviati nella mattinata del 7 agosto, salvo poi essere stati interrotti “per poter effettuare verifiche impiantistiche”. Nelle stesse note inviate dalla RAM “...il Gestore ha comunicato possibili eventi transitori con attivazione delle torce, ma non ha fornito comunicazione di eventi di emissione incidentale in atmosfera, nonostante quanto accaduto in data 07/08/21...”.
In data 9 agosto l’ARPA Sicilia ha effettuato un sopralluogo nella raffineria al fine di acquisire informazioni utili sull’accaduto ed accertare lo stato degli impianti. Sul punto l’ARPA ha acquisito la seguente informazione “in data 06/08/21 verso le ore 15:00, si è verificato un malfunzionamento della soffiante assiale, la quale serve la sezione di rigenerazione del catalizzatore impiegato all’interno dell’unità di cracking catalitico a letto fluido (FCC). Tale malfunzionamento ha determinato il fermo impianto della suddetta unità FCC. Successivamente, sempre secondo quanto riferito dal Gestore, la soffiante è stata riavviata intorno alle 23:00 al fine di rendere nuovamente operativo l’impianto. Tuttavia, poche ore dopo il riavvio della soffiante, nella mattinata del 07/08/21, si sono verificati fenomeni di fumosità dal camino di emergenza asservito al rigeneratore, con sviluppo di una nube giallastra visibile dall’esterno dello stabilimento e tale da provocare una forte apprensione nella popolazione residente. Il Gestore, quindi, ha riferito di aver ridotto la portata di aria entrante nella sezione di rigenerazione per limitare tale fuoriuscita di fumo.”. Altresì l’ARPA ha riferito che “Per quanto concerne l’entità dell’emissione in atmosfera, il Gestore ha segnalato di non poter quantificare l’emissione adducendo come motivazione la mancanza di sistemi di misurazione automatici sul camino di emergenza interessato all’evento incidentale.”.
In data 26 agosto un Gruppo Ispettivo costituito da tecnici ISPRA ed ARPA si è recato presso l’impianto RAM per attività di controllo straordinario ai sensi dell’art. 29-decies comma 4 del DLgs 152/06. In esito a tale ispezione, “il Gestore ha riferito ai tecnici di ISPRA ed Arpa che, contestualmente al riavvio dell’impianto di rigenerazione del catalizzatore, è stato attivato il camino di emergenza E17 e che i fenomeni di fumosità si sono verificati per un arco temporale di circa nove ore (tra le ore 01:30 e le ore 10:30 del 07/08/21). Sempre secondo il Gestore, i suddetti fenomeni di fumosità anomala sarebbero stati provocati da un intasamento dei cicloni dei primi stadi e dei secondi stadi della sezione di rigenerazione, le cui cause sono ancora in corso di accertamento da parte di un gruppo di tecnici esperti di impianti FCC incaricati dallo stesso Gestore.”.
Il Gruppo Ispettivo “ha richiesto una stima delle emissioni dal camino E17, nonché la loro modalità di computo, facendo seguito a quanto già segnalato al Gestore da ISPRA con nota Prot. 43666 del 11/08/2021. A tal riguardo il Gestore ha dichiarato che, non appena possibile, fornirà tali informazioni, unitamente a quanto richiesto circa gli esiti delle ultime manutenzioni effettuate sulla soffiante e sulla sottostazione elettrica.”.
Infine, l’ISPRA ha dato conto che “Infine, Arpa Sicilia...potrà fornire ulteriori informazioni verificando le potenziali ripercussioni sull’ambiente nelle aree esterne al perimetro dello stabilimento relativamente al giorno del rilascio in atmosfera ed alle giornate successive.”.
Quindi, l’ISPRA ha riscontrato la richiesta di informazioni ambientali dando conto dell’esito degli accertamenti condotti finora che, a ben vedere, hanno confermato il verificarsi degli eventi segnalati di emissioni fumose e le relative cause tecniche.
Dal tenore della risposta fornita dall’ISPRA, è evidente che ancora tanto la Raffineria di Milazzo che l’ARPA Sicilia devono fornire i dati specifici inerenti l’entità dell’emissione in atmosfera e sulle ripercussioni sull’ambiente conseguenti alla stessa tanto con riguardo al giorno dell’emissione che nei giorni successivi.
Per cui l'Avvocato Giardina continuerà a svolgere le proprie indagini, acquisendo ulteriori dati ed informazioni dagli Enti preposti al controllo ambientale, per raggiungere la verità su tale vicenda e, quindi, promuovere tutte le iniziative legali conseguenziali.